I sindacati chiedono la convocazione di un tavolo urgente con il prefetto di Messina per affrontare il caso Cargil. Lo scorso anno dai vertici del settore commerciale e della produzione di Cargill, azienda che nella zona industriale di Giammoro produce pectina, i sindacati Cgil, Cisl e Uil avevano ricevuto rassicurazioni circa il futuro dello stabilimento. e la promessa di un piano industriale entro dicembre 2024.
A distanza di quattro mesi dalla data non è avvenuto ed è giunta la comunicazione che l’azienda è impegnata in uno straordinario piano di ristrutturazione globale negli altri stabilimenti e che Cargill non può far conoscere i piani per non danneggiare la strategia.
«Non avere ancora un piano industriale – hanno scritto i rappresentanti della triplice Foti, Marchese e Donato alla multinazionale – significa non assumere alcun impegno circa il mantenimento di quello stabilimento che però in silenzio avete già cominciato a svuotare licenziando figure indispensabili per il proseguo della produzione senza sostituirle. Giammoro, tra l’altro, produce per altri due impianti europei e non essere quindi interessato da quello straordinario piano globale di ristrutturazione da Voi tanto entusiasticamente sbandierato significa essere tagliato fuori da qualsiasi progetto ed ogni previsione».
L’organico è ormai ridotto e la situazione individuale delle giornate di ferie mettono già oggi a rischio la stessa gestione della fermata di giugno.
In sintesi, per un impianto che negli ultimi anni ha già subito 3 acquisizioni ed ha ridotto la sua produzione a semestrale – secondo i sindacati – “non c’è alcuna prospettiva, nessuna vendita, nessun acquirente e c’è il serio rischio che la fermata possa tramutarsi in chiusura definitiva”.
Politici dove dirte?? Questi vengono dporcanovd se ne vanno.