Ha respinto tutte le accuse Giuseppe Cordici, 63 anni, commerciante di giocattoli e articoli per la prima infanzia, originario di Giammoro ma residente da tempo a Milazzo, nella frazione di San Marco al confine con Fiumarella, fermato con l’accusa di avere ucciso giovedì scorso con tre colpi di pistola Salvatore Italiano, 84 anni, vicino di casa. Da sabato notte nel carcere di Gazzi. Su di lui grava l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Nonostante il fermo disposto dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, Cordici – incensurato – ha respinto fermamente ogni addebito nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto ieri pomeriggio davanti al Gip Giuseppe Caristia, alla presenza del suo avvocato difensore, Antonino Aloisio. Il giudice ha convalidato il provvedimento disponendo il mantenimento della custodia cautelare.
L’indagato, rispondendo alle domande, ha ricostruito il rapporto con la vittima, che conosceva da circa vent’anni. Ha ammesso di avere avuto contrasti legati alla compravendita di un terreno e alla costruzione di un muro di recinzione, dissidi che si erano protratti nel tempo, ma ha negato di avere mai oltrepassato i limiti di una lite tra vicini. Cordici ha riferito di avere incontrato Italiano proprio la mattina dell’omicidio nei pressi dell’abitazione dell’anziano, ma di essersi poi allontanato dopo pochi minuti, facendosi accompagnare da un conoscente a ritirare la sua auto, una Smart.
Ha inoltre escluso categoricamente di essere l’uomo ripreso dalle telecamere di sorveglianza lungo il tragitto Fiumarella – via Capuana, dove poche ore dopo è stato rinvenuto il corpo della vittima abbandonato tra le sterpaglie e nascosto con sacchi di plastica nera.
Di opposto parere sono gli investigatori, che hanno ricostruito la sequenza dei movimenti grazie a numerosi filmati acquisiti dalle telecamere comunali e da quelle installate su abitazioni private. Al centro dell’attenzione degli inquirenti vi è una Fiat Panda rossa, di proprietà di Italiano, che secondo la ricostruzione procedeva con andatura incerta. Dalle immagini si noterebbe inizialmente l’anziano alla guida con un’altra persona a fianco, individuata proprio in Cordici, e successivamente la vettura condotta da un uomo che, per la polizia, corrisponderebbe sempre al commerciante di giocattoli.
L’auto è stata ritrovata a Giammoro e al suo interno è stato rinvenuto un bossolo calibro 7,65. Sia la Panda sia la Smart di Cordici sono state sequestrate per gli accertamenti tecnici disposti dalla Procura.
Gli investigatori, coordinati dal procuratore Giuseppe Verzera, ritengono che all’origine del delitto vi siano le tensioni per questioni edilizie: pochi giorni prima dell’omicidio, Italiano avrebbe presentato al Comune di Milazzo una richiesta di accesso agli atti relativi alla concessione edilizia dell’abitazione della moglie di Cordici, circostanza che – secondo l’ipotesi accusatoria – potrebbe avere inasprito i rapporti.
Cordici, dal canto suo, ha ribadito di essersi limitato a un breve chiarimento con l’anziano e di non aver avuto alcun altro contatto. L’autopsia, intanto, ha stabilito che la vittima non presentava segni di colluttazione, ma solo tre colpi d’arma da fuoco, esplosi a distanza ravvicinata, di cui uno penetrato anche nella spalla.
La difesa dell’avvocato Nino Aloisio, ora, si prepara a sostenere la totale estraneità del commerciante rispetto a un delitto che lui stesso definisce un gesto inimmaginabile.
