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martedì, 13 Maggio 2025

Fondato da Gianfranco Cusumano

Milazzo, polizia locale sulla spiaggia per vigilare su sosta selvaggia, “vu cumprà”…e la docciaschiuma

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Tempi duri per la sosta selvaggia e i “vu cumprà” sotto gli ombrelloni nelle spiagge di Milazzo. Prende il via nel week-end il progetto “Spiagge Sicure 2024” promosso dal Comune e dalla Prefettura per assicurare maggiori controlli sul litorale e sull’arenile e garantire il corretto rispetto delle norme sull’uso delle docce e il conferimento dei rifiuti. Una attività che sarà svolta dalla polizia locale anche con un servizio a piedi lungo la spiaggia. Il controllo – ha spiegato il comandante Giacomo Villari – interesserà tutto il litorale e ovviamente, in ragione anche dell’elevata affluenza di cittadini e turisti nella riviera di ponente, ed in particolare del Tono, porterà anche alla intensificazione dei controlli finalizzati a prevenire ed evitare la sosta selvaggia ai fini della sicurezza viabile e dell’incolumità pubblica in generale.

Il Comune ha ricevuto dalla prefettura un contributo straordinario di 30 mila euro che ha permesso l’assunzione di personale a tempo determinato, prestazioni di lavoro straordinario e l’acquisto di mezzi e attrezzature necessarie.

Per svolgere tale attività che riguarderà anche l’ambulantato selvaggio, il Comune ha ricevuto dalla prefettura un contributo straordinario di 30 mila euro grazie al Fondo per la Sicurezza Urbana che ha permesso anche l’assunzione di personale a tempo determinato, prestazioni di lavoro straordinario e l’acquisto di mezzi e attrezzature necessarie.
«Le spiagge libere di Milazzo – ha dichiarato il sindaco Pippo Midili – sono un bene prezioso ed è nostro dovere garantire sicurezza e accessibilità a tutti. In tal senso saranno messe in campo tutte le misure necessarie per garantire la massima sicurezza sulla nostra costa». «L’obiettivo – si sostiene ancora in una nota diramata da palazzo dell’Aquila – è quella di evitare il ripetersi di comportamenti poco ortodossi, come l’abbandono sui terrapieni dei rifiuti, l’uso distorto delle passerelle per i disabili, o la cattiva abitudine di fare la doccia, utilizzando ad esempio bagnoschiuma e shampoo o altri prodotti che sono vietati. Va precisato al riguardo che la fruizione delle docce non condiziona la normale distribuzione dell’acqua in città, come sostenuto da qualcuno, in quanto l’approvvigionamento avviene in maniera diversa».

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