STAI LEGGENDO MILAZZO 24. Una petizione per rivedere il Piano di utilizzo del demanio marittimo di Milazzo e ridimensionare il numero dei lidi lungo la litoranea di Ponente, ben 18, e il porticciolo turistico di fronte al Municipio nella riviera di Levante. La petizione si trova su Chang.org (clicca qui) ed è stata promossa da Pippo Ruggeri, responsabile locale di Legambiente.
«Noi cittadini di Milazzo, considerato che il Litorale di Ponente – Milazzo è in erosione, diciamo NO al nuovo PUDM che prevede il rilascio di altre concessioni demaniali portando a 17 le concessioni demaniali e No al nuovo Porticciolo turistico di fronte al Tennis e Vela sprovvisto fra l’altro di diga foranea per motivi di sicurezza», scrive Ruggeri. (LEGGI QUI)
«Riteniamo sbagliato e lesivo non solo per la libertà di spiaggia ma per la stessa sopravvivenza dell’arenile ormai in erosione – argomenta – Riteniamo che è più giusto pensare al risanamento del litorale di ponente con interventi di rinaturalizzazione e di ingegneria naturalistica. La pressione antropica è elevata con criticità ormai note a tutti, con rischi legati anche alla sicurezza.
Chiediamo all’amministrazione di ripensarci nell’interesse generale della Città», conclude (LEGGI QUI LE DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORE ROMAGNOLO).
L’argomento è stato stigmatizzato anche da Peppe Falliti, referente provinciale dell’Associazione medici per l’ambiente. «Nel 2021 i soldatini “yes man” del Consiglio comunale esitano la delibera n. 143 e così scrivono del Piano Utilizzo Demanio Marittimo: “esprimo parere favorevole solo perché facente parte della maggioranza, ritengo che sarebbe stato opportuno discutere del progetto prima della sua trasmissione al Demanio, cosa che non è stata fatta”!
Ma non è forse vero che il Consiglio comunale è l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo di un Comune? Ma non è forse vero che il Consiglio comunale interpreta gli interessi generali della Città? Ma non è forse vero che il Consiglio comunale si occupa degli atti di pianificazione del territorio?», si domanda Falliti.
Il Movimento 5 Stelle si sofferma sugli aspetti economici. «Oggi, nei lidi esistenti, il costo mensile di un ombrellone dalle 9 alle 14 varia dai 600€ agli 800€, mentre giornaliero dai 15 ai 20€ – si sostiene -. E infatti chi va al mare nei lidi non sono né le famiglie milazzesi con medio reddito (quasi tutte), né quelle a basso reddito, ma solamente quelle ad alto reddito e molto spesso provenienti da altre città. Allora la domanda più semplice che ci viene da porre è: preso atto che ogni 180 metri ci sarà un lido, chi potrà realmente usufruire delle spiagge libere con libertà e in un modo sostenibile? Poi ne vengono altre: dove si potrà parcheggiare? A quale tariffa e con quali rischi e garanzie? E poi: i criteri con cui sono state fatte e/o prolungate le concessioni quali sono?»