I parenti, i docenti con cui ha lavorato fianco a fianco, gli amici di infanzia e tutti coloro che lo hanno stimato umanamente e professionalmente. A palazzo Lo Sciotto di Pace del Mela si è tenuto un incontro dedicato a Pippo Capilli, preside apprezzato dell’Impallomeni scomparso nel dicembre 2021. Ha guidato il Liceo dal 1999 fino al pensionamento nel 2009, trovandosi a dirigere l’Impallomeni in un momento cruciale della sua storia, negli anni immediatamente successivi alla fusione tra il Liceo Classico già intitolato al giurista milazzese e il Liceo Scientifico “Meucci”. Uomo di vasta e profonda cultura, il dirigente Capilli ha traghettato il liceo milazzese nel nuovo millennio con la mano saggia e sicura di chi sa che il fine ultimo della scuola sono gli studenti. Sotto la sua dirigenza la scuola è cresciuta tanto numericamente quanto per prestigio in ambito regionale e nazionale.
Il sindaco Mario La Malfa ha donato alla famiglia una litografia raffigurante il Cavalluccio e si è detto orgoglioso di presenziare all’evento. A ricevere il dono la moglie Carmelina.
«La sua visione – ha spiegato la professoressa Maria Miceli – per molti aspetti profetica ha fatto sì che in quel decennio venissero realizzati progetti per allora pionieristici, ma destinati a diventare normali negli anni a venire – è il caso dell’alternanza scuola-lavoro, che venne attuata in via sperimentale proprio nei primi anni duemila. O del primo scambio di classe con una scuola straniera nella storia del Liceo, che risale al 2008. A lui si deve infine l’idea di ampliare l’offerta formativa con l’apertura del Liceo Linguistico: traguardo che purtroppo non arrivò a vedere realizzato durante la sua carriera».
A ricordare Capilli le figlie Annalisa e Francesca, il fratello Salvatore, il professore Massimo Raffa e il sacerdote Santo Colosi nella doppia vesta di ex docente del Liceo e amico d’infanzia. Quest’ultimo ha ripercorso gli anni trascorsi insieme fin dell’infanzia e ricordando episodi di vita e rievocati inoltre i tempi della militanza politica e dell’attività connessa al mensile parrocchiale “Nicodemo”. «Ha avuto sempre attenzione per l’Altro», ha ricordato.
Il professore Raffa si è dedicato all’aspetto professionale senza dimenticare le doti umane. In più occasioni è stato definito un “visionario”, capace di cogliere i segnali del cambiamento. Tra gli interventi anche quello del professore Antonio Catalfamo con cui ha militato nel centrosinistra e, in alcuni momenti, anche con momenti di tensioni che, però, non hanno mai minato la stima reciproca.
