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giovedì, 1 Maggio 2025

Fondato da Gianfranco Cusumano

A Milazzo con la cultura non si scherza. A che serve Massimo Tricamo nel Consiglio di Biblioteca?

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RIFLESSIONI. Ha fatto bene il sindaco Pippo Midili a rimuovere dal “Consiglio di biblioteca” Massimo Tricamo. Evidentemente la sua presenza era ritenuta un vero sfregio per la cultura mamertina visto che per ben tre volte si era assentato dalle importantissime riunioni il cui scopo principe – nell’arco dell’anno – era quello di organizzare il “Maggio dei libri”, appuntamento tra i più attesi dai milazzesi, tra i fiori all’occhiello della intensa e copiosa produzione dell’assessore alla Cultura Lidia Russo.

Finalmente l’amministrazione comunale ha ripristinato la “legalità” applicando il rigoroso regolamento che disciplina il Consiglio. La rimozione ha interessato altri due componenti che sono stati sostituiti da altri tre validi rappresentanti che certamente faranno meglio di Tricamo checché ne dicano i numerosi attestati di solidarietà ricevuti.

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Massimo Tricamo, d’altronde, è conosciuto per trascorrere il tempo sui social a perdere tempo mettendo in risalto quelle che lui ritiene storture che minano il patrimonio culturale e paesaggistico. Argomenti che poco dopo, grazie all’amplificazione dei giornali locali, diventano oggetto di dibattito e costringono i “padroni del vapore” ad intervenire magari per bloccare i lavori di edifici di respiro storico che vengono demoliti in pieno centro tra l’indifferenza generale. O, a stare accorti, di fronte al ritrovamento di tombe antiche che bloccano lavori pubblici. Quando non lavora, o “gioca” sui social, Massimo Tricamo trascorre il suo tempo a portare avanti le attività della Società di Storia Patria, da volontario è stato determinante a creare il Museo Ryolo che si preoccupa di aprire, chiudere, catalogare, pulire assieme ad un pugno di altri visionari.

Sin da giovane, affascinato dal mondo della cultura rappresentata da esponenti come Bartolo Cannistrà, Gigi Billè, Girolamo Bambara, trascorreva le sue giornate a studiare e scrivere libri per tramandare alle generazioni future il duro lavoro nel settore della viticoltura, della marineria milazzese o della pasticceria locale, a catalogare il fondo antico della stessa biblioteca all’uscita dal lavoro quando le importantissime riunioni della commissione si era già chiuse. E magari trovare pure uno sponsor per acquistare un armadio che li custodisca in sicurezza.

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La città oggi ha tirato un respiro di sollievo dopo la sua rimozione. Il mondo della cultura, rappresentata in giunta dall’assessore Lydia Russo, ora attende che il Consiglio, esauriti da tempo i fondi del Pnrr post covid con i quali – anche con il marginale impegno di Massimo Tricamo – ha rinnovato il catalogo dei libri della biblioteca, abbia un budget che consenta di organizzare, ad esempio, convegni. Con relatori a cui magari offrire per riconoscenza almeno una cena, il cui conto non debba essere pagato con il bancomat del presidente Filippo Russo. O che l’amministrazione Midil rinnovi con la stessa solerzia le convenzioni scadute con le associazioni culturali che gestiscono volontariamente il Muma (Museo del Mare) o il museo Ryolo che da anni risultano burocraticamente “abusivi” e con una “spada di damocle” che qualcuno tiene in pugno. E magari dopo la costituzione di altrettante vitali e determinanti consulte qualcuno si preoccupi di aprirgli almeno il comune per farli riunire e non lasciarli sul marciapiede come successo nei giorni scorsi con quella dei “Giovani”.  

Gianfranco Cusumano

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Franco
Franco
1 mese fa

Minkia Gianfranco stavolta mi hai commosso. Bravo

Cuttura
Cuttura
1 mese fa

Bravo Cisunano una analisi perfetta sulla valenza del dort. Tricamo. Non avevano bisogno di lui c’è l’assessore che lo sostituisce alla grande.

Cuttura
Cuttura
1 mese fa
Reply to  Cuttura

Cusumano ho scritto cisunano…… la fretta . Scusa

Raimondo Attardo
Raimondo Attardo
1 mese fa

Il dissenso va avanti a colpi di idee,la compiacenza ambisce alle rimozioni

Francesco
Francesco
1 mese fa

Tricamo purtroppo per quanto riguarda i libri pubblicati (ignora fonti rilevanti es. l’ACS di Roma per limitarsi a fonti locali, gia rilevato nel 2008) che per la tutela opere d’arte NON ha titolo ne competenza.Si ricorda che voleva salvare fontana fascista fs.Cammina sui binari morti di storici 800

Stefano
Stefano
1 mese fa

Fa piacere scoprire tutti questi uomini di cultura a Milazzo (tra commentatori e citati). Peccato che spuntino fuori solo quando c’è da screditare qualcuno e mai per meriti propri.
Da cittadino mi verrebbe solo da prendervi a pernacchie vista la pressoché totale mancanza di eventi o iniziative

Francesco
Francesco
1 mese fa
Reply to  Stefano

Stefano chi?

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