«Non intendo recedere di un solo millimetro». Con una lunga lettera il consigliere Antonio Foti ha replicato ai colleghi Lorenzo Italiano, Andaloro, Maisano e Crisafulli che ieri in un documento l’hanno accusato di essere “stampella dell’Amministrazione comunale”.
Una situazione che va avanti dall’inizio della legislatura nonostante sia stata eletto in una lista che sosteneva la candidata a sindaco Adele Roselli, avversaria politica dell’attuale primo cittadino Pippo Midili. Con Midili nella passata legislatura Foti condivideva i banchi dell’opposizione. (LA FOTO IN ALTO, iNFATTI, E’ STATA SCATTATA NELL’APRILE 2018 e raffigura il consigliere con l’attuale sindaco ed esponenti dell’attuale maggioranza).
«Ci tengo a ringraziare alcuni colleghi che nel corso delle ultime ore hanno impiegato il loro tempo, durante il periodo natalizio, per scrivere un documento contro il sottoscritto con riferimento al fatto che ieri abbia mantenuto il numero legale della seduta. Ieri mattina in Consiglio Comunale c’era all’ordine del giorno l’approvazione di diverse proposte di deliberazione riguardanti alcune variazioni di bilancio in via d’urgenza ed una serie di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive per violazione del codice della strada».
Vari gli argomenti: dall’edilizia scolastica, all’assistenza di disabili, rimozione rifiuti abbandonati sul demanio marittimo, spese utilità sociale, promozione turistica.
«Ho sempre ritenuto e continuo a ritenere mortificante per la figura di un Consigliere l’dea che si debba abbandonare l’Aula fuggendo politicamente dalle proprie responsabilità in modo strumentale come chiaramente avvenuto nella giornata di ieri ed ammesso dalla stessa nota stampa dei colleghi. Mi chiedo allora: Quali sono le motivazioni di merito che hanno visto i Consiglieri Comunali di opposizione non prendere parte al dibattitto sugli argomenti inscritti all’ordine del giorno e che ho appena elencato? Altra domanda che mi pongo: Sono forse contrari affinché Milazzo utilizzi queste risorse per finalità sociali, di promozione turistica e culturale, di decoro e rigenerazione urbana, di sicurezza dei nostri istituti scolastici, di supporto e aiuto alle fasce più deboli ed emarginate della nostra comunità, ecc. ecc. ? Invece di chiedere al sottoscritto il perché abbia tenuto il numero legale chiariscano loro alla Città e ai milazzesi le motivazioni del perché ieri abbiano abbandonato l’aula consiliare rischiando, a fine 2023, di mettere a rischio risorse fondamentali per la nostra comunità. La verità è che amministrare una comunità è un esercizio molto complesso e faticoso che ha onori ma soprattutto oneri».
Foti spiega che «dal 2015 mi sono sempre messo a disposizione del mio Comune mantenendo sempre un approccio di merito, evitando di entrare sul piano personale con posizioni strumentali e becere polemiche. Un atteggiamento riscontrabile sia nella precedente che nell’attuale consiliatura vedi per esempio la questione legata alla stabilizzazione del personale contrattista. Ho cercato di costruire con il mio umile lavoro da Consigliere Comunale di impostare una visione ed una idea di Città che piano piano è diventata un piccolo patrimonio comune soprattutto di un gruppo di cittadini con i quali da anni condivido un percorso, fatto di studio, proposte e idee. Mi riferisco in primo luogo a temi quali per esempio risanamento economico del nostro Ente, fondi extrabilancio (PNRR, PO FESR, ecc), Centro Comunale di Raccolta, Teatro Trifiletti, interventi di manutenzione Cittadella Fortificata (vedi area archeologica e rimozione vecchio teatro), edilizia scolastica, Ex Mercato Coperto, mobilità urbana, raccolta differenziata, progetti di dispersione scolastica e povertà educativa, Piano Strategico Citta Metropolitana, Piano del Verde Pubblico Comunale, progetto Milazzo Città Autism Friendly, impiantistica sportiva, eliminazione barriere architettoniche e assistenza disabili, ecc ecc… Potrei ancora continuare!».
Foti conclude con una stoccata. «Sapevo benissimo che la seconda consiliatura sarebbe stata un’impresa molto ardua trovandomi praticamente da solo in Consiglio Comunale. Ho scelto quindi di rimanere vigile sulle tematiche che hanno contraddistinto il mio operato e questo mi obbliga, secondo mandato popolare, ad essere interprete attivo nel dibattito politico cittadino nel confronto con il Sindaco Midili e la sua Giunta seppur non appartenente a questa compagine amministrativa. Questo è, piaccia o non piaccia, quello in cui credo e non intendo recedere di un solo millimetro».