Il Consorzio Cassiopea ha annunciato ufficialmente il proprio ritiro dal progetto dell’Aeroporto del Mela, noto anche come Aeroporto del Mediterraneo. La decisione è stata comunicata da Giuseppe Pettina, advisor del gruppo, dopo due incontri con i promotori dell’iniziativa. Cassiopea desiste dall’idea di far parte del team di imprenditori interessati alla costruzione dell’infrastruttura.

Secondo Pettina, che aveva dato nelle passate settimane, ampia disponibilità di far parte del team progettuale-tecnico operativo per la realizzazione dell’importante infrastruttura, portando anche un “fondo” investitore di grande solidità internazionale, non sono emerse evidenze concrete di un iter progettuale avviato, ma solo manifestazioni d’interesse da parte di alcune amministrazioni locali. Inoltre, diversi aspetti tecnici discussi durante gli incontri sono stati ritenuti dal manager della Cassiopea Group, a suo avviso, privi di una progettualità solida.
Per rispetto e riservatezza, i dettagli specifici non sono stati divulgati.
“Ad oggi comunichiamo ufficialmente che ci tiriamo fuori” ha dichiarato Pettina, sottolineando la volontà di non alimentare false speranze o prospettive che, a suo avviso, non trovano riscontro nella realtà attuale. Nonostante il ritiro, il Consorzio Cassiopea non esclude un futuro coinvolgimento. Questo, qualora emergano sviluppi concreti e documentati.
“Auguriamo al territorio di poter avere una struttura del genere a brevissimo tempo” ha aggiunto Pettina, esprimendo la disponibilità del gruppo e dei suoi partner economici, strutturali e finanziari a partecipare, ma solo di fronte a fatti concreti, a nuovi tavoli tecnici e di lavoro, nel contempo ha augurato a chi proseguirà nel progetto le migliori fortune, in quanto crede nella grande opportunità che rappresenta l’infrastruttura per il territorio.

Il progetto dell’Aeroporto del Mela, destinato a sorgere tra i comuni di San Pier Niceto, Pace del Mela e Monforte San Giorgio, aveva suscitato interesse per le potenziali ricadute economiche e occupazionali, con stime che parlavano di migliaia di posti di lavoro. Tuttavia, la mancanza di un piano dettagliato e di un iter autorizzativo chiaro ha sollevato, nel Cassiopea Group, dubbi sulla sua fattibilità nei tempi prospettati – si parlava di rendere operativo lo scalo in due anni -.
Il passo indietro, chiaro e netto, da parte del Consorzio Cassiopea sta a significare che i tecnici di questo Gruppo non credono nella reale fattibilità, ad oggi, del progetto, evidenziando, come dice Pettina la necessità di una pianificazione progettuale più concreta e trasparente per attrarre investitori e partner affidabili.