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sabato, 27 Luglio 2024

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Milazzo, il centrosinistra raccoglie oltre 5 mila firma a difesa della sanità locale. «Gli altri partiti non si sono voluti esporre»

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Oltre 5 mila firma per chiedere alla Regione il miglioramento della sanità pubblica e un nuovo presidio di fronte all’ospedale Fogliani domenica mattina. Oggi pomeriggio si è tenuta una conferenza stampa del centrosinistra alla Casa del Popolo di via Risorgimento in cui è stato presentato il consuntivo della petizione popolare avviata nei mesi scorsi. Ad intervenire sono stati Giovanni Utano, Franco Andaloro e Nino Nastasi.

Attese estenuanti al Pronto Soccorso, anche un anno di attesa per fare una visita specialistica, reparti smantellati. Il quadro fatto da Andaloro è desolante. «I cittadini sono disorientati e disillusi – ha spiegato – e vedere chi ci amministra non attivarsi in modo incisivo, fa ancora più male. Non mi riferisco solo a Milazzo dove è stata chiusa Neurologia e nella settimana di Pasqua non funzionava la Tac costringendo i pazienti ad essere trasferiti in ambulanza a Barcellona per essere sottoposti all’esame. Questa, infatti, non è una battaglia di campanili ma parliamo anche di Lipari, Barcellona, Patti e Sant’Agata Militello».

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Le firme verranno consegnate alla VI commissione dell’Ars che si occupa di Salute. «Attendiamo la convocazione – sottolinea Utano, rappresentante dei Movimento 5 stelle – non solo consegneremo la petizione ma anche un documento con proposte concrete». Utano non nasconde l’amarezza. «Ci saremmo aspettati che i sindaci del Distretto 27 si attivassero di fronte allo smantellamento della sanità pubblica a favore di quella privata ma non c’è stato alcuna presa di posizione. Qualche consiglio comunale aperto che è servito solo da passerella per deputati distratti e nulla più». 

«Non è una battaglia del centrosinistra ma del territorio. Abbiamo cercato di coinvolgere anche altri partiti e consiglieri comunali ma non si sono voluti esporre»

Nno Nastasi, ex sindaco di Milazzo ed esponente del Pd, si è soffermato sull’assenza della politica: «Quando si interrompono le comunicazioni tra la gente è la politica, le istanze non arrivano più ai centri decisionali e si perdono le reali esigenze dei territori. Per questo il centrosinistra ha deciso di ricorrere a questo strumento extraparlamentare. Io non mi faccio grandi di illusioni – precisa – ma non possiamo rimanere con le mani in mano vedendo che le cure che dovrebbero essere garantite specialmente agli indigenti stanno diventando solo appannaggio di chi può spendere 200 euro per una visita privata».

Oltre 5 mila firme viene ritenuto un risultato soddisfacente tenendo in considerazione il disamore della gente verso la politica. «Il cittadino – continua Nastasi – non si riconosce più in questa classe dirigente. Quando ti accorgi che il sindaco che ti rappresenta non riesce ad essere incisivo o minimizza perchè non vuole mettere in cattiva luce i suoi referenti politici, ci si disaffeziona e si perde fiducia nelle istituzioni. Da due anni si cambiano progetti sul pronto soccorso di Milazzo che deve essere ristrutturato ma non si sa dove trasferirlo. Ogni giorno una soluzione diversa, ma nessun rappresentante del territorio fa una protesta eclatante».

Andaloro, Nastasi e Utano sottolineano che questa non è una battaglia del centrosinistra ma del territorio. «Abbiamo cercato di coinvolgere anche altri partiti e consiglieri comunali – dicono – ma non si sono voluti esporre. Al contrario abbiamo trovato interesse da parte di associazioni e movimenti come “Siamo tutti in codice rosso”.

Nastasi ricorda che in passato non era così. Quando si dovevano difendere i diritti dei cittadini non c’erano colori politici. «Nel 2002 ero sindaco e avevano deciso di chiudere il punto nascita a Milazzo. Tutti i consiglieri comunali hanno raccolto firme e con un pullman siamo andati a Palermo. Io e il presidente del consiglio Stefano Cartesio abbiamo consegnato le firme all’assessore alla Sanità Cittadini e non solo il punto nascita non chiuse ma ci disse che avrebbe potenziata ginecologia». 

Intanto domenica 7 aprile dalle 11 alle 12, in occasione della Giornata mondiale della salute, di fronte ai presidi di Milazzo, Lipari e Barcellona verranno distribuiti volantini e si spiegheranno i dettagli di questa petizione ai cittadini.

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