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giovedì, 15 Maggio 2025

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Milazzo, nessun abusivismo alla chiesa di San Rocco: assolto Santino Smedili. «Non è vincolata dalla Soprintendenza»

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La chiesetta di San Rocco non è vincolata e i lavori di restauro potevano essere realizzati anche senza l’autorizzazione della Soprintendenza di Messina. I giudici della Corte d’appello di Messina hanno ribaltato la sentenza di condanna del tribunale di Barcellona che aveva condannato in primo grado alla pena di quattro mesi di arresto, Santino Smedili, 72 anni, legale rappresentante pro tempore dell’Associazione provinciale statistici di Messina, ritenuto colpevole di avere violato la normativa sui vincoli a tutela dei beni culturali per i lavori di restauro dell’antica chiesetta di San Rocco, a piazza Immacolata.

Santino Smedili

Smedili, difeso dall’avvocato Fabrizio Formica, aveva ricevuto in comodato d’uso la chiesetta dalla Società marittima di mutuo soccorso di Milazzo che risulta proprietaria del luogo di culto. Nel giudizio di secondo grado la difesa ha provato che la chiesa di San Rocco, risalente a epoca antecedente al 1600, non appartiene al patrimonio ecclesiastico ma ad una antica associazione mutualistica, e pertanto «non è soggetta ai vincoli imposti dal codice sui beni culturali».

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I guai giudiziari per Smedili sono iniziati subito dopo avere eseguito i lavori di manutenzione. Dopo un sopralluogo dell’Ufficio abusivismo del Comune di Milazzo è scattata una denuncia all’Autorità giudiziaria per abusivismo edilizio. Veniva contestato di avere impermeabilizzato la cupola della chiesa, ripristinato gli intonaci ed eseguito la tinteggiatura delle pareti e dei soffitti, senza peraltro avere preventivamente richiesto l’autorizzazione alla Soprintendenza di Messina, tanto che è stato poi sottoposto a processo con conseguente condanna. In Appello Smedili è stato assolto con formula piena, «perché il fatto non sussiste».

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dr. Edoardo Macrì
dr. Edoardo Macrì
1 anno fa

Ma di che cosa stiamo parlando ? Un signore, quale io ritengo Santino Smedile, restaura una chiesetta, con il contributo proprio e di altri cittadini, e viene anche condannato ? Ma che, se l’è tenuta poi la chiesetta o l’ha lasciata, come ha fatto, alla pubblica fruizione ?

dr. Edoardo Macrì
dr. Edoardo Macrì
1 anno fa

Ma come, un signore che restaura una chiesetta ( a sue spese e di alcuni cittadini ) e poi la lascia alla pubblica fruizione, viene anche condannato, sia pure in prima istanza ??????

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