STAI LEGGENDO MILAZZO 24. Si è conclusa con una transazione lo scontro tra il comune di Milazzo e la ditta Sgro geom. Alvaro Daniele” di Maletto che si è aggiudicato l’appalto da 555 mila euro (al netto del ribasso del 30,84%) per il recupero dell’Asilo Calcagno.
Secondo quanto risulta a Milazzo 24, il comune che sosteneva il mancato avvio dei lavori pagherà 35 mila euro e chiudere la partita.
Scongiurata, dunque, una causa legale che sembrava scontata dopo la rescissione del contratto promossa dall’amministrazione la quale contestava il mancato avvio dei lavori a distanza di mesi dalla consegna in quanto «bloccati in modo arbitrario». Posizione diversa quella dell’impresa di Maletto specializzata in lavori di restauro che, invece, sosteneva di avere realizzato oltre 100 mila euro di interventi propedeutici e l’impossibilità di avviare concretamente il recupero dell’immobile in quanto – sosteneva – il progetto appaltato era stato totalmente stravolto e, comunque, mancavano nulla osta definitivi e indispensabili per la prosecuzione dei lavori come gli scavi o il rifacimento di intonaci.
L’appalto sarebbe stato assegnato senza avere fatto precedentemente i “saggi esplorativi” per verificare la stabilità delle fondazioni e delle pareti interne oltre ad indagare sulla presenza di reperti archeologici
L’appalto che dovrebbe portare alla realizzazione di un museo delle tradizioni marinare, infatti, sarebbe stato assegnato senza avere fatto precedentemente i “saggi esplorativi” per verificare la stabilità delle fondazioni e delle pareti interne oltre ad indagare sulla presenza di reperti archeologici. Il nulla osta della Soprintendenza rilasciato dopo l’indagine ancora oggi sarebbe solo parziale.
Stamattina gli operai della ditta Sgro geom. Alvaro Daniele ha smontato le impalcature e portato via le attrezzature.
In una nota del 4 dicembre scorso l’azienda catanese addebitava «negligenza e superficialità della commettente» ed elencava una serie di mancanze: contestava la bozza di perizia di variante redatta unilateralmente che contiene modifiche sostanziali…e quindi sulla base di questa bozza di perizia non si dovranno più eseguire oltre l’80% dei lavori appaltati all’impresa e realizzare invece un’opera completamente diversa da quella appaltata».
I 35 mila euro riconosciuti alla ditta colmerebbero i costi sostenuti per la realizzazione del cantiere (ad esempio le impalcature), scerbatura dell’immobile storico e la rimozione di parte del pavimento per consentite i saggi della Soprintendenza.
La questione era stata sollevata dal consigliere comunale di “Sud chiama Nord” Damiano Maisano. «Da cittadino e rappresentante delle istituzioni sono contento che la vicenda si sia risolta pacificamente evitando lunghi e dispendiosi contenziosi legali – dice a Milazzo 24 – ma, nel contempo, non posso che rimanere perplesso sulla gestione di tutto l’appalto. Prima si dice che la ditta non aveva svolto alcun lavoro e poi si riconoscono 35 mila euro. Senza considerare che nonostante gli annunci avvenuti oltre un anno fa sull’avvenuto finanziamento, dalla regione ancora oggi non risulterebbe trasferito nemmeno un euro».
L’intento dell’amministrazione è quello di scorrere la graduatoria e aggiudicare la gara alla ditta seconda classificata.