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mercoledì, 2 Luglio 2025

Fondato da Gianfranco Cusumano

Milazzo, all’inizio del ‘900 era la città del vino e delle botti

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UN PO’ DI STORIA. La piana di Milazzo ha avuto da secoli un ruolo importante nella produzione vinicola. Si produceva un rosso forte per gradazione alcolica molto utilizzato per “rinforzo” nei vini deboli. Decine di migliaia di ettolitri venivano spediti per mare in Italia, in Europa ed anche in Nord e Sud America. Molti commissionari operavano sulla piazza di Milazzo, raccoglievano gli ordini, contattavano i produttori locali, valutavano il prodotto, seguivano il trasporto delle botti fino alla banchine del porto e anche la fase dell’imbarco.

Il commercio del vino alimentò fortune economiche, creò posti di lavoro sia durante la fase della coltivazione che in quella della raccolta e della conservazione. Esistevano numerose fabbriche di botti che davano lavoro a decine di artigiani e ai loro lavoranti. Il porto di Milazzo insieme a quello di Messina e Riposto era uno dei terminali più importanti a livello nazionale per il commercio e l’esportazione del vino e per la fissazione del prezzo. Il molo Marullo ospitava depositi e uffici di alcuni commissionari; tra questi quelli della ditta LOMAZZI, costituita nel 1919, che aveva depositi e uffici a Milano, Vicenza e Trieste.

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La cartolina degli anni trenta rappresenta il deposito della ditta sito sulla banchina del molo Marullo, con le botti pronte per l’imbarco e le passerelle di tavole che consentivano di issarle a bordo. Il Ticinese, uno dei quartieri storici di Milano, dove i fratelli Lomazzi avevano uno dei principali punti di vendita e di commercio del vino (foto) costituì per decenni uno dei luoghi dove il vino prodotto nella piana di Milazzo trovò sbocco e possibilità di essere apprezzato.

Pino Privitera

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Jean Martin
Jean Martin
1 anno fa

Qusta narrazione merita di essere approfondita per il bene culturale di Milazzo. Una mostra di foto e personaggi dell’epoca sarebbe utile da fare conoscere alla nuova generazione di Milazzesi che a Milazzo si può restare ed inventarsi o riscoprire lavoro dei loro antenati. Avanti tutta!

Ruggero Vasari
1 anno fa

Bene. Bisogna approfondire la narrazione. Nei miei interventi come presidente della Strada Del Vino di Messina ho sempre raccontato la potenza di fuoco che Milazzo rappresentava per produzione e commercializzazione del vino.. È nella piana di Milazzo ha i natali il Mamertino

Anna Franchina
Anna Franchina
1 anno fa

Peccato che sia tutto finito. E la terra che generava e produceva tutto questo ben di Dio è stata abbandonata a marcire, e gli uomini e le donne che vi lavoravano adesso fanno lavori inutili. Come mai..
E perché avviene tutto questo?Sarebbe utile fare si che la terra così ricca venga amata.

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