«A nome e per conto della sezione milazzese di Italia Nostra, esprimo piena e convinta solidarietà a Massimo Tricamo rimosso dal Consiglio di Biblioteca». A prendere posizione – dopo l’ex assessore Simone Magistri sui social – è il presidente di Italia Nostra Guglielmo Maneri. Con la determina Sindacale del 3 marzo. Midili ha rimosso Tricamo e altri due componenti poichè sono risultati assenti a tre convocazioni. Il primo cittadino ha nominato Giada Magliarditi al posto della professoressa Antonella Nastasi; Maria Tindara Amato al posto di Tricamo ed Elvira Foti in sostituzione di Eva Salmeri. La sostituzione più eclatante è stata quella di Tricamo, da sempre impegnato nella tutela dei beni culturali e per anni presidente della società di Storia Patria.
«Massimo Tricamo è un attento studioso e ricercatore, appassionato di storia locale e legale rappresentante di quella Società di Storia Patria che, prima di lui, ha visto impegnati il prof,Gigi Billé e il prof. Bartolo Cannistrà, iscritti nell’Albo dei Cittadini Benemeriti della Città di Milazzo», scrive Italia Nostra.
«Con la sua rimozione, senza nulla togliere ai subentranti – continua la nota – si indebolisce il Consiglio di Biblioteca privandolo dell’apporto fondamentale e disinteressato di un attento studioso e ricercatore che certamente avrebbe ancora consentito validi approfondimenti soprattutto in relazione al Fondo Antico e alle varie donazioni di archivi privati ceduti alla Biblioteca. Se la vera ragione della rimozione fosse stata legata alle assenze in diverse sedute del Consiglio, si sarebbe potuto seguire un percorso di sollecitazione e chiarimento, senza privarsi di una collaborazione da tutti ritenuta irrinunciabile. Questo gesto, invece, appare ancora una volta ostile al libero e disinteressato associazionismo e in particolare a quello più impegnato nella Tutela del Patrimonio Culturale della nostra Città».
Il primo a stigmatizzare la rimozione è stato l’ex assessore Simone Magistri. «Una decisione a dir poco inopportuna – commenta- assunta senza neppure sentire e informare preventivamente l’interessato, con la quale si esclude dal consiglio di biblioteca una persona che, a prescindere dalla mera e formale presenza alle sedute, ha dato un apporto fondamentale alle attività dello stesso consiglio e quindi alla Città, come dimostrano inequivocabilmente le importantissime attività connesse alla donazione alla biblioteca comunale del libri antichi del Fondo Proto e le connesse attività di catalogazione degli stessi, oltre che dei testi del Fondo del compianto Prof Cannistrà, senza considerare le numerose attività svolte negli anni a tutela del nostro patrimonio culturale, spesso esponendosi in prima persona. Ecco come l’Amministrazione Midili premia i cittadini che si spendono e si impegnano per il patrimonio storico artistico e culturale della nostra città».
È giusto dare ad altre persone competenti l’opportunità di poter sedere in un consiglio così importante. Poi se era sempre assente era consapevole di un’eventuale possibilità di essere rimosso. Non tutto dura per sempre