Si è svolta a Palazzo D’Amico la cerimonia di consegna del premio speciale “Cittadino Semplice”, ideato dall’associazione culturale “Città Invisibili” che ogni anno consegna il riconoscimento ad una personalità di spicco. Quest’anno il premio è stato assegnato a don Luigi Ciotti e alla memoria di Bartolo Cannistrà, per decenni docente al Liceo classico Impallomeni di Milazzo, presidente delle associazioni “Società Milazzese di Storia Patria” ed “Italia Nostra”, promotore a Milazzo della Lute (Università terza età) di cui ha presieduto il Comitato scientifico.
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Dopo l’introduzione di Alessio Pracanica, il presidente dell’associazione, Santo Laganà ha spiegato la motivazione del riconoscimento alla memoria di Cannistrà e di don Ciotti. A consegnare il premio, ritirato dalle figlie di Cannistrà, il sindaco Pippo Midili, quale rappresentante della Città, perché quello conferito allo scomparso –ha detto Laganà- è il premio della Città.Ed il Sindaco ha considerato giusti i riconoscimenti, attribuendo al premio un grandissimo valore, sostenendo che è il gesto che conta e che Cannistrà merita. Letta la motivazione, i ringraziamenti della figlia Giuliana, pure da parte della madre, il ricordo del padre e un accenno al suo operato disimpegnato sempre con amore per la Città e senza mai pensare a tornaconti personali.
Pracanica, citando aneddoti personali , si è soffermato soprattutto nell’esaltare l’umiltà del professore Cannistrà.Quindi, l’intervento di Don Luigi Ciotti, il quale, traendo spunto e stimolato dalle domande di Pracanica e Laganà, ha effettuato un intervento ad ampio raggio dopo un accenno a Gigliopoli, soffermandosi poi a lungo sugli effetti della guerra in atto che impegna Israele, Hamas e Gaza, facendo riferimento al problema delle vittime, dei bambini, alle mamme che scrivono sul loro corpo il nome dei figli presi in ostaggio. Quindi ha posto l’accento sui disastri socio-ambientali; ha parlato dei cittadini in povertà assoluta; ha evidenziato la dispersione scolastica, in un’Italia che è culla della civiltà; ha invitato ad essere orgogliosi della nostra terra e a prendere atto che l’accoglienza deve cominciare dentro le nostre realtà.