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AttraversaMenti, seminario sull’esperienza dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona

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“AttraversaMenti – Ripensare il penitenziario”, il seminario, promosso dal DICAM dell’Università di Messina, dalla rubrica culturale Sicilia Mater e dal Soroptimist International sezione Spadafora Gallo- Niceto, si è svolto alla Biblioteca Scientifica della Casa Circondariale di Barcellona, a conclusione di un ciclo di studi e di lavoro inauguratosi un anno fa sempre presso la C.C. “Vittorio Madia” con il Convegno nazionale AttraversaMenti: dall’OPG al penitenziario.
Gli atti del Convegno sono stati raccolti e rielaborati all’interno di una special issue, intitolata AttraversaMenti. Un approccio interdisciplinare sull’esperienza dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, ospitata dalla rivista internazionale Critical Hermeneutics. I curatori del volume, Prof.ssa Caterina Benelli, Prof.ssa Giovanna Costanzo, Dott.ssa Roberta Pandolfino, e il Direttore della Casa Circondariale dott.ssa Romina Taiani hanno presentato il volume che contiene, tra gli altri, anche testi firmati dagli operatori dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario.
Nel dare il benvenuto il Direttore della casa circondariale Romina Taiani ha dichiarato: “Il seminario di oggi nello spirito degli  “AttraversaMenti” evocati nel titolo è un ulteriore incontro di presentazione del lavoro di questi anni e una proiezione verso progetti da elaborare in futuro, con l’ obiettivo di promuovere la collaborazione e la produzione di valori positivi che possano alimentare il circolo virtuoso messo in gioco tra ricerca, educazione e riabilitazione.”
A seguire il regista Salvo Presti, ha illustrato l’esperienza che ha preceduto AttraversaMenti con la realizzazione del docufilm “Dopo questo esilio” di recente vincitore del Gran Prix nel festival polacco “Prison Movie” e la dott.ssa Maria Luisa Pino, in rappresentanza del Soroptimist International di Spadafora – Gallo Niceto, si è soffermata sulle attività di volontariato e reinserimento realizzate. Caterina Benelli, curatrice del numero monografico, e docente Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Messina ha poi introdotto la giornata di studio. 

La Dott.ssa Roberta Pandolfino ha presentato nel dettaglio il volume Attraversamenti: un approccio interdisciplinare sull’esperienza dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto in uscita sulla rivista scientifica internazionale Critical Hermeneutics. 
Poi l’intervento di Maria Catena Silvestri, psicologa e ricercatrice dell’Università di Messina sul potere dei libri come strumento di terapia e quello della Prof.ssa Giusy Furnari sulle biblioteche come viaggio verso la riappropriazione del sé,  sia all’interno delle mura che in qualsiasi altra condizione di svantaggio e privazione e a seguire il contributo del Antonio Todaro, Psichiatra dell’ Articolazione Trattamento Salute Mentale e della Prof.ssa Pippa Cilona dell’Istituto “E. Ferrari” di Barcellona Pozzo di Gotto in servizio presso la casa circondariale.
Non è mancata la voce degli studenti di Filosofia dell’università di Messina, primo tra tutti il neodottore Michele Rosario Floramo che ha illustrato le ispirazioni filosofiche del modello di Franco Basaglia per la cura dei malati psichiatrici, e di altri studenti, intervenuti per la prima volta in ambiente carcerario, che non hanno nascosto l’ emozione suscitata dai temi affrontati.
La giornata di studi si è conclusa con la tavola rotonda sulle prospettive future e plurali : per la Casa Circondariale, per la ricerca e più in generale per la nostra società. Punto focale il lavoro di networking tra i diversi attori operativi, dal carcere alla scuola, dall’università al mondo dell’associazionismo. 
Fondamentale l’esperienza tracciata da Padre Pippo Insana con l’instancabile lavoro  della Casa di Solidarietà ed Accoglienza che da tanti anni si pone in ascolto e aiuta i detenuti/pazienti psichiatrici operando per il loro reinserimento in società; una ispirazione per tutti i convenuti ad operare non solamente in modo virtuale ma concreto, e mutuando il linguaggio basagliano: continuare a lottare affinché la malattia mentale, come l’esperienza di reclusione metta al centro le persone e non sia più motivo di stigma per nessuno.

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