“Il Coordinamento del Centrosinistra di Milazzo ( M5S, PD, Europa Verde e Rifondazione Comunista) esprime profonda preoccupazione per l’inaccettabile stallo nei lavori di costruzione del ponte di collegamento tra Milazzo e Calderá. Da oltre un anno, i lavori sono bloccati a causa di problemi nel trasporto dei pezzi necessari per il nuovo supporto stradale. I mezzi pesanti non possono attraversare i cavalcavia dell’autostrada per il loro eccessivo peso, come riportato da varie testate giornalistiche. Per ovviare al problema mercoledì mattina è stato riaperta la bretella in terra battuta realizzata accanto al ponte solo dalle 6 alle 22.
«Questa situazione – si legge in una nota – evidenzia una grave mancanza di pianificazione da parte delle autorità competenti, in particolare dei sindaci in questione (Milazzo e Barcellona P.G.), dell’amministrazione della Città Metropolitana di Messina guidata dal sindaco Basile e degli organi tecnici di nomina politica che da loro acquisiscono l’indirizzo, che non hanno saputo prevedere e risolvere in tempo le criticità logistiche legate a questa opera di vitale importanza. Il risultato è un disservizio che colpisce duramente i cittadini, causando disagi quotidiani e rallentando lo sviluppo economico del nostro territorio».
Come si pUO’ elogiare coloro che mettendo una “pezza” (temporanea) al problema, predispongono l’apertura della bretella soltanto in determinati orari
Il centrosinistra chiede che vengano prese immediate misure per risolvere questa impasse, con una revisione completa del piano di trasporto e maggiore trasparenza sull’avanzamento dei lavori. «È tempo di agire con determinazione – si sostiene – per garantire che i lavori del ponte di collegamento tra Milazzo e Calderá possano riprendere al più presto e giungere a completamento nel minor tempo possibile».
«Ci si chiede, inoltre – conclude la nota – come si possano elogiare coloro che mettendo una “pezza” (temporanea) al problema, predisponendo l’apertura della bretella soltanto in determinati orari, hanno fatto probabilmente il gioco di altri il cui interesse potrebbe essere quello di posticipare la realizzazione di un’opera così indispensabile per tutto il territorio, evidentemente, a tempi elettoralistici più remunerativi».