Venticinque anni di primariato. E’ il traguardo raggiunto dal medico milazzese Peppe Falliti che ieri, all’Ospedale Papardo di Messina, dove dirige il reparto di Patologia Clinica, ha celebrato questo momento con un incontro in cui ha ripercorso la sua carriera e – contestualmente – ha descritto l’evoluzione della tecnologia applicata ai laboratori analisi da quando era un giovane ufficiale medico ad oggi. «Ho voluto condividere delle riflessioni con la mia equipe, i mie cari e i colleghi di lavoro alla luce delle esperienze lavorative sul campo. Un dialogo su scenari e contesti da medico appassionato di laboratorio con un excursus sugli strumenti del passato per progettare il futuribile».
Falliti è sempre stato un precursore, anticipando e, in alcuni casi tracciando, protocolli che poi sarebbero stati utilizzati da altre strutture sanitarie. Tra l’altro è tra i fondatori dell’associazione Labi (Laboratoristi italiani) che periodicamente organizza convegni in tutta Italia.

Ha ricordato l’esperienza da dirigente medico a Barcellona Pozzo di Gotto, il primo incarico di Primario (oggi burocraticamente direttore unità operativa complessa) ottenuto a Mistretta, in un ospedale di “frontiera”, dove aveva lavorato il padre («un segno del destino»). Esperienza che l’ha segnato umanamente per il rapporto diretto con i pazienti anche fuori dalla struttura ospedaliera. A Mistretta, incuriosito da una serie di patologie di utenti dell’ospedale nebroideo, ha avviato uno screening sulla celiachia – all’epoca patologia poco attenzionata – individuando decine di casi e migliorando la vita di tante famiglie residenti.
Il salto professionale all’Ismett di Palermo dove «ho vinto il concorso solo con l’aiuto di “San Sebastiano”» e fondato e organizzato il Laboratorio della nascitura struttura d’eccellenza specializzata in trapianti, acquisendo anche una mentalità manageriale di respiro internazionale.
E, infine, il lungo percorso messinese, prima all’Ospedale Piemonte e, poi, al Papardo il cui nuovo laboratorio analisi è ritenuto nell’ambiente un vero gioiello che coniuga efficienza, tecnologia e sostenibilità ambientale (con alcuni accorgimenti è stato ridotto sensibilmente l’utilizzo di acqua e plastica): ben 800.000 litri d’acqua risparmiati/anno!
Tra gli applausi dei presenti coinvolti con video e slide spesso ironiche e coinvolgenti, l’intervento si è concluso con un video realizzato con un drone all’interno del nuovissimo laboratorio di Patologia Clinica del Papardo con attrezzature uniche in Sicilia e accorgimenti per velocizzare il lavoro. Il più “curioso” è un ingegnoso sistema di posta pneumatica a singola provetta che collega in tempo reale il pronto soccorso con il laboratorio (prima gli operatori per trasportare le provette tra i vari plessi del Papardo percorrevano 88 Km al giorno).
A non volere mancare alla cerimonia il direttore generale Catena Di Blasi, il direttore sanitario Paolo Cardia e il direttore amministrativo Vincenzo Manzi.